Come proteggersi dal sole. Ecco alcuni consigli!
Trascorrere una bella giornata sulla spiaggia significa anche rilassarsi al sole, cosa che permette al corpo di assorbire naturalmente la vitamina D. Tuttavia, un’esposizione eccessiva e prolungata può causare scottature, danni cutanei, cancro alla pelle, pigmentazione irregolare e insolazione.
Prendi le giuste precauzioni per evitare questi rischi e goderti il sole in un modo più sano.
Scegli la giusta protezione solare
Contrariamente a quanto molti credono, il valore numerico del fattore di protezione solare, non rappresenta la sua efficacia. Invece, indica per quanto tempo ti proteggerà dai raggi ultravioletti di tipo B (UVB). Sono consigliabili protezioni 30 o più.
Cerca creme che proteggano sia dai raggi UVA che da quelli UVB. Gli UVB sono quelli che provocano scottature, mentre gli UVA causano altri tipi di danni, tra cui segni di invecchiamento quali rughe o macchie. Entrambi i tipi di UV aumentano il rischio di contrarre il cancro alla pelle. Preferisci i prodotti che offrono una protezione ad ampio spettro.
Se nuoterai o suderai molto, scegli una crema solare resistente all’acqua. Ricorda: nessun prodotto è completamente waterproof, quindi dovresti riapplicarlo frequentemente in base alle istruzioni riportate sulla confezione.
Scegli dei solari adatti ai bambini. I filtri UV a base di minerali come zinco e titanio vengono considerati più sicuri, in quanto difficilmente causano reazioni allergiche ai bambini e ai soggetti con la pelle sensibile.
Come applicare la crema solare?
Ogni prodotto specifico ha la sua data di scadenza; per essere sicuro che sia efficace, dovresti sempre rispettarla. In linea di massima, è preferibile cambiare i solari una volta all’anno, anche perché generalmente hanno un tempo di utilizzo di 12 mesi dall’apertura.
Le sostanze chimiche delle creme solari richiedono circa 30 minuti per essere assorbite totalmente dalla pelle e proteggerla. Spalmala prima di uscire, più o meno mezz’ora prima di esporti al sole.
Se usi una crema, la quantità che dovresti applicare è più o meno pari alle dimensioni di una normale palla da golf. Assicurati di coprire le zone più vulnerabili del corpo. Tutta la pelle esposta ai raggi solari dovrebbe essere protetta.
Scegli gli indumenti che ti proteggano dal sole: cappelli o occhiali da sole per proteggere la vista da un’esposizione prolungata ai raggi UV.
Mantieni una buona idratazione. L’acqua è ideale per idratarti nei giorni più caldi e non solo. Secondo gli esperti, gli uomini dovrebbero consumare circa 3 litri di liquidi al giorno, mentre le donne 2 litri al giorno. Bevi acqua anche quando non hai sete!
Se inizi a sentirti accaldato, fai una nuotata! Immergere il corpo nell’acqua fresca può aiutarti ad abbassare la temperatura corporea.
Conosci i sintomi di un colpo di calore o un’insolazione?
Se osservi i seguenti segnali, smetti di esporti al sole e bevi molti liquidi:
- Pelle calda al tatto;
- Sudore eccessivo;
- Vertigini o disorientamento;
- Nausea o vomito;
- Battito cardiaco accelerato;
- Urina scura e/o minzione poco frequente;
- Se i sintomi non si attenuano dopo mezz’ora, vai immediatamente al pronto soccorso.
Alcuni Consigli
- Quando esci, porta con te una bottiglia d’acqua.
- È possibile scottarsi attraverso i vestiti. Per essere sicuro, applica la protezione al di sotto del vestiario.
- La protezione solare può irritare molto gli occhi. Non applicarla nella zona perioculare. Se entra negli occhi, lavali subito con cura usando l’acqua.
Avvertenze
- Se quando applichi la protezione solare gli occhi lacrimano, la pelle si arrossa e hai altre reazioni strane, forse sei allergico. Passa a un prodotto più delicato o parlane con il nostro dermatologo.
- Se possibile, compra un prodotto privo di parabeni. I parabeni usati come conservanti nei prodotti dalla vita utile lunga sono stati associati al cancro al seno e possono causare allergie cutanee o rosacea tra i soggetti sensibili. In ogni caso, l’industria cosmetica li considera sicuri e bisogna fare ulteriori studi.
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Dermatite atopica: cos’è e come curarla
La dermatite atopica è una patologia cronica della pelle, non contagiosa, caratterizzata dalla comparsa di infiammazione e lesioni eritematose.
Chi soffre di dermatite atopica in genere è affetto anche da malattie allergiche quali asma, orticaria, allergie alimentari. È un disturbo molto diffuso, con un’incidenza in costante aumento.
Di solito compare nella primissima infanzia, anche se può insorgere a qualsiasi età. Può andare incontro a guarigione spontanea o a un’attenuazione dei sintomi con la pubertà.
Tuttavia, soprattutto durante l’adolescenza, possono anche verificarsi periodi di completa remissione seguiti da una ricomparsa all’inizio dell’età adulta.
Cause Dermatite Atopica
Tra i fattori che provocano la dermatite atopica vanno considerati la predisposizione genetica, lo stato psicosomatico e l’ambiente circostante.
Tra i fattori scatenanti o che possono peggiorare la sintomatologia vi sono invece:
- secchezza cutane
- bagni caldi,
- stress
- sudorazione,
- saponi o detergenti
- tessuti di lana o irritanti
- polvere o sabbia,
- fumo di sigaretta,
- alcuni alimenti.
Sintomi Dermatite Atopica
Tra i principali sintomi possiamo riconoscere:
- intenso prurito
- arrossamenti
- pelle disidratata e senza sebo
Spesso il grattarsi causa un ispessimento della pelle con desquamazione che, a volte, assume un colorito grigiastro.
L’aspetto e la localizzazione delle reazioni cutanee cambia a seconda dell’età e dell’attività della malattia.
Durante la prima infanzia, fino ai due anni di età, le lesioni sono in prevalenza eruzioni cutanee rosse e umide, che iniziano di solito sul viso e, solo in un secondo tempo, si estendono a tronco, gomiti e ginocchia; nella seconda infanzia si osserva maggior ispessimento ed estensione delle lesioni a collo, pieghe degli arti, polsi, dorso delle mani. Nell’adulto invece le lesioni si presentano principalmente su collo, nuca, torace, spalle, le pieghe e le estremità degli arti.
Questa malattia rende la pelle particolarmente incline a infettarsi: nelle zone escoriate sono frequenti infezioni microbiche, ma anche infezioni virali da Herpes simplex e da mollusco contagioso.
I sintomi possono infine causare problemi di origine psicologica e il prurito può generare disturbi del sonno specie nei bambini.
Terapie Dermatite
Non esiste una cura definitiva per la dermatite atopica: esistono soltanto terapie e misure preventive che mirano a tenerla sotto controllo e ad alleviarne i sintomi. La presenza di lesioni rende necessaria una terapia antinfiammatoria locale, in genere basata su corticosteroidi in combinazione con idratanti.
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Ictus celebrale , sintomi e prevenzione
L’ictus cerebrale è conseguenza della mancata irrorazione di una zona del cervello da parte di un’arteria, per la rottura dell’arteria stessa (ictus emorragico) o per la sua occlusione da parte di un trombo (ictus trombotico).
Ictus cerebrale: la morte dei neuroni
I neuroni, privati del necessario apporto di ossigeno trasportato dal sangue, muoiono entro pochi minuti; conseguentemente tutte le parti del corpo che sono sotto il controllo di questi neuroni cessano di funzionare. Il cervello è infatti un organo definito nobile, che soffre cioè molto rapidamente, e in modo sensibile, di un ridotto apporto di sangue.
L’ictus cerebrale è conseguenza della mancata irrorazione di una zona del cervello da parte di un’arteria, per la rottura dell’arteria stessa (ictus emorragico) o per la sua occlusione da parte di un trombo (ictus trombotico).
Ictus cerebrale: la morte dei neuroni
I neuroni, privati del necessario apporto di ossigeno trasportato dal sangue, muoiono entro pochi minuti; conseguentemente tutte le parti del corpo che sono sotto il controllo di questi neuroni cessano di funzionare. Il cervello è infatti un organo definito nobile, che soffre cioè molto rapidamente, e in modo sensibile, di un ridotto apporto di sangue.
Ictus cerebrale e prevenzione
Nel caso dell’ictus cerebrale la prevenzione è obbligatoria perché la cura è impossibile: il tessuto cerebrale non ha, a differenza di altri tessuti, la capacità di rigenerarsi, cioè di riparare un’eventuale lesione sostituendo i neuroni morti con altri neuroni. Per questo è molto importante identificare in tempo problemi al cuore che possono provocare danni molto difficilmente recuperabili alle cellule cerebrali. L’ictus cerebrale trombotico può essere causato da un’embolia cerebrale o da una trombosi cerebrale.
- Embolia cerebrale. L’embolia cerebrale è dovuta alla migrazione di piccolissimi coaguli che, formatisi generalmente nel cuore o nelle arterie carotidi, prendono la strada delle grandi arterie e si fermano in un’arteria cerebrale ostruendo il passaggio del Sangue e dell’ossigeno. La causa più frequente di embolia cerebrale è la fibrillazione atriale.
- Trombosi cerebrale. La Trombosi cerebrale è sicuramente il tipo più frequente di Ictus Essa è dovuta alla formazione di un trombo su un’arteria cerebrale lesa da placche arteriosclerotiche (escrescenze che si formano sulle pareti delle arterie, a causa di un eccesso di grassi nel sangue, del fumo di sigaretta o della pressione sanguigna troppo elevata) e si verifica prevalentemente di notte o nelle prime ore del mattino.
Fattori di rischio dell’ictus cerebrale
Le persone più soggette a rischio di ictus cerebrale sono coloro che hanno già avuto TIA (Attacchi Ischemici Transitori) o altre malattie di tipo ischemico alle arterie; quelle che soffrono di diabete, ipertensione arteriosa o presentano un eccesso di colesterolo nel sangue; coloro che hanno avuto un familiare colpito da ictus in un’età relativamente giovane (meno di 60 anni).
Altri importanti fattori di rischio sono il fumo di sigaretta, l’obesità, la sedentarietà e lo stress. Ultimamente è stato accertato che livelli troppo elevati di omocisteina (un amminoacido che può provocare, se presente in eccesso, irritazione alle pareti delle arterie) nel sangue aumentano i rischi di avere un ictus cerebrale.
Segnali precoci di ictus: i campanelli d’allarme
- Fibrillazione atriale. La fibrillazione atriale è un’alterazione del battito cardiacoper cui gli arti cardiaci pompano il sangue nei ventricoli con forza insufficiente e a intervalli irregolari; questo provoca una stasi del sangue a livello degli atri del cuore e ne favorisce la coagulazione. Il paziente può avvertire una sensazione di cardiopalmo e, tastandosi il polso, nota un’assoluta irregolarità dei battiti. La complicanza più grave della fibrillazione atriale è l’embolia arteriosa al cervello.
- Attacchi ischemici transitori (TIA). Gli attacchi ischemici transitori sono un deficit temporaneo di una funzione cerebrale(perdita della parola, diminuzione della forza di un arto), dovuto generalmente all’ostruzione transitoria di un’arteria cerebrale da parte di piccoli emboli o trombi provenienti da placche aterosclerotiche delle arterie del collo che portano il sangue al cervello. I sintomi durano pochi minuti, anche se, occasionalmente, possono durare alcune ore (non più di 24 ore) e regrediscono completamente, a differenza di quanto avviene per l’ictus cerebrale. Essi sono però molto simili a quelli tipici dell’ictus:
- debolezza e/o difficoltà di movimento di un arto o di un lato del corpo;
- offuscamento o perdita della vista da un occhio;
- problemi di linguaggio, come pronuncia difettosa (disartria) o difficoltà a trovare le parole giuste (afasia);
- più raramente vertigini o vista sdoppiata (diplopia).
Gli attacchi ischemici transitori sono degli importanti segni premonitori, utili per predire il rischio di ictus cerebrale in ciascun paziente. Infatti il rischio di ictus per una persona che abbia avuto almeno un TIA è circa dieci volte superiore a quello di un’altra persona con le stesse caratteristiche che non abbia mai sofferto di TIA.
Relazione tra chirurgia vascolare e ictus
Il chirurgo vascolare può correggere un importante fattore di rischio per l’ictus cerebrale: la stenosi delle carotidi, ossia un restringimento dovuto alla presenza di placche aterosclerotiche sulle pareti delle carotidi.
La stenosi delle carotidi si rileva grazie all’ecodoppler dei tronchi sovraortici, un esame che non richiede iniezioni o dolore: passando una sonda sul collo del paziente si osserva il flusso nelle arterie carotidi e si cercano eventuali indurimenti o restringimenti delle arterie.
Ictus cerebrale: le terapie
Per impostare una cura adeguata è fondamentale stabilire, grazie alla TAC (Tomografia Assiale Compiuterizzata) e alla RMN (Risonanza Magnetica), se si tratta di un ictus ischemico (come nella maggior parte dei casi) oppure emorragico.
Per esempio, se l’ictus è di natura ischemica, cioè dovuto a trombosi o embolia, si può somministrare al paziente una sostanza in grado di sciogliere il coagulo (trombolisi); somministrare la stessa sostanza nel caso di un ictus di natura emorragica significa peggiorare l’emorragia. In alcuni casi, invece, è meglio tenere il paziente sotto osservazione, in attesa che l’evoluzione dei sintomi orienti ad una diagnosi più certa e indichi se può essere impostata una terapia mirata, anticoagulante o antiaggregante.
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Come eliminare i Peli superflui
I termini “depilazione” ed “epilazione” indicano i trattamenti ai quali si ricorre per eliminare i peli in eccesso, ma hanno un diverso significato: Depilazione vuol dire eliminare il pelo dalla superficie della pelle, infatti la depilazione può essere definita come una pratica igienica o estetica per ridurre temporaneamente la lunghezza dei peli presenti sul corpo maschile o femminile, asportando tutta la parte esterna alla superficie della pelle.
Epilazione invece significa eliminare tutto il pelo, bulbo compreso (asportazione del pelo nella sua interezza fino al bulbo pilifero) e può essere transitoria o permanente (es. strappo con le pinzette, depilazione laser o con luce pulsata).
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Grazie alle sue caratteristiche tecniche consente di lavorare su tutte le zone del corpo, agendo con la massima sicurezza ed efficacia su tutti i fototipi e su tutti i tipi di pelo. La conseguenza pratica del trattamento è una riduzione duratura del numero di peli ed un rallentamento globale della ricrescita, tanto più evidente ed efficace con i peli più grossi e scuri che costituiscono il maggior problema estetico. La selettività di assorbimento permette di conseguire questo risultato senza danni all’epidermide. Per saperne di più fissa un appuntamento Gratuito presso il nostro Centro di Medicina Estetica – Via XXIV Maggio, 28/30 – Afragola . 0818522995 Provare per credere
Prevenzione melanoma
Maggio è il mese della prevenzione del Melanoma . Controllare i nei presenti sul nostro corpo è importante per prevenire forse tumorale nascoste sotto un semplice e innocuo neo.
L’obiettivo della visita dermatologica è sensibilizzazione sull’importanza di sottoporsi a visite periodiche, perché la guarigione dal tumore della pelle dipende dal suo stadio di evoluzione al momento dell’intervento medico o chirurgico.
Stare attenti se…
Devi stare più attenta se hai la carnagione chiara, i capelli biondi o rossi e gli occhi azzurri, se quando prendi il sole ti scotti facilmente e se in famiglia c’è almeno un caso di melanoma.
Aumentano il pericolo di melanoma anche l‘esposizione discontinua e intensa al sole e il crogiolarsi sotto i suoi raggi durante le ore “sbagliate”.
Per intenderci, vietato fare “indigestione” di sole nel fine settimana, per essere abbronzata il lunedì mattina, ed esporsi tra le 12 e le 15, quando i raggi sono più forti. Infine è d’obbligo l’uso di una crema con fattore protettivo elevato e adatto alla tua pelle. Da notare se ci sono cambiamenti di forma, colore e dimensione, e non dimenticare di guardare la parte interna ed esterna delle braccia e la parte frontale del corpo, dal volto alle caviglie, comprese le mani e gli spazi tra le dita. Verifica con cura anche il lato sinistro e quello destro. Con l’aiuto dell’altro specchio, osserva la parte posteriore, dalle spalle alle caviglie.
Non dimenticare la cute sotto i capelli.
In cosa consiste la visita?
Il controllo dei nei (o nevi) sul corpo è lo screening per la diagnosi precoce del melanoma e di altri tumori della pelle.
È una visita semplice, rapida e non fastidiosa, il cui scopo è porre una diagnosi dei nei (o di altre lesioni cutanee)
Le lesioni benigne non sono motivo di preoccupazione. L’epiluminescenza, cioè il controllo dei nevi con un apposito strumento dotato di una luce interna e di una lente di ingrandimento, consente di valutare meglio la struttura delle lesioni della pelle, rendendo più precisa la diagnosi del medico.
Cosa sono i Nevi (Nei) ?
I nevi (o nei) sono le comuni macchie marroni presenti sulla superficie della nostra pelle. Si tratta di una accumulo di melanociti, le cellule che producono melanina, pertanto è più corretto chiamarli nevi melanocitici.
I nei sono generalmente più numerosi in corrispondenza di quelle parti del corpo più esposte alla luce del sole come ad esempio le braccia e la pancia o il dorso.
Alcuni nevi sono presenti già dalla nascita o fanno la loro comparsa nei primi due anni di vita; essi sono anche detti congeniti. Tuttavia, la maggior parte dei nevi tende a svilupparsi durante l’infanzia e il loro numero aumenta fino ai 30-40 anni; da questo momento in poi, il loro numero tende a diminuire.
I nevi apparsi dopo i 40 anni vanno quindi monitorati perchè potrebbero dar luogo a tumori della pelle. Per questo viene svolta una “mappatura dei nevi”.
Che aspetti hanno i Nevi Pericolosi
I nevi melanocitici generalmente sono di piccole dimensioni (inferiori ai 5 mm), ma possono essercene anche alcuni che raggiungono le dimensioni di alcuni centimetri. Hanno una forma ovale o leggermente arrotondata, con una superficie liscia e bordi ben delimitati e regolari. Il loro colore può variare dal marrone scuro a quello chiaro.
Le persone con la pelle più scura tendono generalmente ad avere nei più scuri rispetto alle persone con pelle chiara.
Che cos’è la “mappatura dei nevi”?
La parola ‘mappatura’ è un neologismo non scientifico divenuto di uso comune tra pazienti, medici di famiglia e dermatologi.
Questo termine indica che il Dermatologo durante la visita procede con il mappare i nevi, ossia li localizza e li valuta.
È fondamentale chiarire che:
1 – il Dermatologo esperto è in grado di diagnosticare il melanoma anche ad occhio nudo;
2 – la visita da richiedere allo specialista deve essere una “visita dermatologica per la valutazione dei nevi”;
3 – il Dermatologo visita, ovvero guarda, il paziente il quale dovrà necessariamente spogliarsi completamente;
4 – i cambiamenti di un neo devono essere segnalati al Medico.
Qual è la frequenza consigliata per rivolgersi al Dermatologo per un controllo della pelle e dei nei?
È il Dermatologo che decide ogni quanto tempo è necessario fare una valutazione.
Questa varierà in base al tipo di pelle, al numero dei nevi e ai fattori di rischio come, ad esempio, la familiarità per il melanoma.
A proposito di auto-osservazione, tutti i nei sono potenzialmente pericolosi? Qual è la cosa più importante da tenere sotto controllo, ovvero il campanello d’allarme principale? Che cosa può guidarci nell’auto-osservazione?
Possiamo ricordare la REGOLA dell’ A-B-C-D-E.
A: Asimmetria nella forma
B: Bordi irregolari
C: Colore variabile
D: Dimensioni sopra i 5mm (anche se oggigiorno il Dermatologo è in grado di diagnosticare melanomi di 2-3mm)
E: Evoluzione cambiamenti nel tempo del nevo e sanguinamento.
Nei ed esposizione al sole: il sole può favorire la comparsa di nuovi nei?
Gli effetti benefici del sole sono innumerevoli: dalla produzione di vitamine all’aspetto “abbronzato” che ci fa apparire belli, sani e più sicuri di noi. Tuttavia dobbiamo ricordare che il sole è, su una base genetica e familiare, il principale responsabile della comparsa dei nevi, così come le scottature la causa dei tumori cutanei, soprattutto nella 1° e 2° decade di vita. Esposizioni prolungate e continue sono altrettanto dannose. Bisogna sfatare la leggenda secondo la quale se applichiamo una crema solare non ci abbronziamo anzi, un’abbronzatura che è il risultato di una scottatura è destinata a scomparire rapidamente. Sarà quindi meno durevole nel tempo. Inoltre posso asserire con certezza che chi ha la pelle molto chiara non riuscirà mai ad abbronzarsi anche restando giorni e giorni sotto il sole.
Controllo Nei
La dermatoscopia o epiluminescenza, la mappatura dei nei, è un esame indolore che consente di individuare e prevenire il melanoma e altri tumori della pelle.
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Odontoiatria speciale riabilitativa nel paziente disabile
Quando a doversi sottoporre all’intervento del dentista è una persona disabile, che quindi ha delle limitazioni dovute a deficit fisici, mentali, intellettuali, sensoriali
Come affrontare l’odontofobia (Paura del dentista)
La maggioranza delle persone (60%) ha timore e paura di affrontare cure odontoiatriche.
L’odontofobia ha ispirato studi di psicologia utili al paziente
I Denti
I denti sono organi deputati alla masticazione, posti in arcate dentarie (arcata superiore e arcata inferiore) che si trovano all’interno del cavo orale di persone e animali. Nel corso della vita l’uomo
Cure canalari o devitalizzazioni
Il trattamento endodontico è un intervento odontoiatrico ambulatoriale che si rende necessario quando la polpa (il tessuto molle interno al dente) è infiammata o infetta per