Tumore Bocca: Sintomi, Cause e Trattamenti
Tumore Bocca: una malattia grave che colpisce 10mila italiani ogni anno. Prevenzione e diagnosi precoce tra gli strumenti per ridurre il danno.
Tumore Bocca: una patologia spesso sottovalutata, ma che purtroppo diventa sempre più diffusa e causa un maggior numero di decessi.
Come spiega ANDI, Associazione Nazionale Dentisti Italiani, il tumore del cavo orale vede infatti aumentare sia l’incidenza che il tasso di mortalità.
Ogni anno sono 9.900 i nuovi casi registrati, principalmente tra gli uomini (7.300). La mortalità a 5 anni dalla diagnosi supera il 39%.
La buona notizia è che, quando rilevato precocemente e curato, il cancro orale ha un tasso di guarigione che va dal 75 al 100%, grazie a interventi terapeutici poco invasivi.
Scopriamo tutto sul tumore alla bocca, a chi rivolgersi e come prevenire il problema.
Sintomi Tumore Bocca
In genere, il tumore del cavo orale si sviluppa in tre aree principali: sulla lingua, sulla mucosa orale (la parte interna della guancia) e sul pavimento della bocca, ovvero l’area al di sotto della lingua.
Sono diversi i sintomi a cui prestare attenzione se si sospetta un tumore alla bocca:
- Persistente dolore alla gola, o sensazione di avere qualcosa incastrato in gola
- Ulcere, lesioni o dolore persistente in bocca o in gola
- Sanguinamenti insoliti
- Rigonfiamenti sulla pelle del viso o all’interno della bocca
- Caduta dei denti
- Chiazze bianche o rosse in bocca
- Dolore alla mandibola, specie durante la masticazione
- Dolore durante la deglutizione
- Difficoltà nel parlare e cambio del tono di voce
- Improvviso calo del peso corporeo
Ho paura di avere un tumore del cavo orale: cosa posso fare?
Se hai notato la presenza di uno o più dei sintomi descritti, è importante innanzitutto non lasciarsi prendere dal panico. Solo un medico qualificato può infatti diagnosticare l’effettiva presenza di un tumore alla bocca.
Rivolgiti quindi al tuo dentista di fiducia, fissando un appuntamento il prima possibile.
Spiega quindi al medico tutti i sintomi e i fastidi che ti preoccupano. In seguito, il dentista effettuerà due tipi di esami per rilevare l’effettiva presenza di un cancro orale:
- Visita odontoiatrica: il dentista effettua un esame completo della bocca e della coda, ispezionando eventuali lesioni e anomali. Tra i controlli più comuni in questi casi, c’è inoltre l’analisi dei linfonodi del collo.
- Esami diagnostici: il medico può poi prescrivere alcuni approfondimenti, come biopsie, radiografie TC (tomografie computerizzate) e/o una risonanza magnetica. Test che ci aiuteranno a confermare l’effettiva presenza di un tumore del cavo orale e a comprendere a che stadio si trova.
Solo dopo questo tipo di esami sarà possibile prescrivere un trattamento. Generalmente, in questi casi si può intervenire attraverso una combinazione di diverse tipologie di terapie, come approfondiremo, che possono prevedere chemioterapia e interventi chirurgici.
Nel Centro Polispecialistico Polimed, potrai effettuare tutti gli esami necessari e farti seguire da medici specializzati nella patologia tumorale. Per prevenire l’insorgere di un tumore alla bocca, chiama ora per fissare un appuntamento conoscitivo.
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Cause del Tumore alla bocca
Il fumo è la causa principale del tumore al cavo orale. Il 90% delle persone affette sono infatti fumatori abituali. Tra le cause più comuni c’è anche l’alcol: le probabilità di sviluppare la malattia aumentano di circa 15 volte nelle persone che fanno uso di alcol e fumano.
Sono altri i fattori che possono contribuire allo sviluppo del cancro orale, come:
- L’esposizione prolungata ai raggi solari UVB, senza un’adeguata protezione per le labbra
- Le infezioni persistenti da HPV (papillomavirus umano)
- Fattori genetici (familiarità della malattia)
- Una dieta povera di frutta e verdura
Prevenzione del Cancro Orale
Abbiamo visto che fumo e alcol sono tra le principali cause di questa patologia. Ecco perché è importante abbandonare queste abitudini poco salutari per prevenire la malattia.
Tra le altre abitudini importanti ci sono:
- Utilizzare una buona protezione solare per le lunghe esposizioni al sole
- Mantenere una buona igiene orale
- Seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura
È estremamente importante poi effettuare almeno una visita odontoiatrica all’anno. Il dentista può infatti individuare in anticipo i segnali del tumore della bocca, come le lesioni precancerose.
La visita è particolarmente importante soprattutto dopo i 60 anni e nelle persone che fumano o assumano regolarmente alcol.
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Bolle nella bocca, cosa sono? Cause e rimedi
Quando le bolle nella bocca sono persistenti e molto dolorose non vanno sottovalutate: scopriamo quando andare dal denista.
Parodontite: Principali sintomi e cura
Scopriamo conseguenze e trattamenti di questa malattia insidiosa.
Con la parodontite c’è poco da scherzare. Si tratta infatti di una malattia infiammatoria cronica, che può portare a conseguenze molto serie: dalla perdita dei denti ad altre gravi malattie dell’organismo, soprattutto a carico del cuore.
La patologia è pericolosa anche perché è molto più comune di quanto si pensi: colpisce infatti circa il 60% della popolazione italiana.
Oggi scopriamo tutto su questa malattia, i principali sintomi, le possibili conseguenze e qual è il modo migliore di trattarla.
Cos’è la Parodontite
Approfondiamo meglio innanzitutto che cos’è la parodontite.
Come accennato, è un’infiammazione a carico del parodonto. Che cos’è il parodonto? Dal greco parà (accanto) e odùs (dente), questo tessuto comprende l’osso alveolare, il legamento, la gengiva e il cosiddetto cemento radicolare, che ricopre la radice dei denti.
In sostanza il parodonto supporta il dente, tenendolo a contatto con il tessuto osseo, impedendogli di cadere.
La malattia parodontale colpisce questa “struttura”: dalle gengive all’osso alveolare.
Nel video, la nostra dottoressa Michela Verde, igienista dentale specializzata nel trattamento della parodontite, racconta le cause, i sintomi e i trattamenti di questa malattia:
Sintomi e le possibili conseguenze Parodontite
Sono diversi i sintomi della parodontite a cui prestare attenzione:
- Gengive gonfie
- Gengive arrossate
- Sanguinamento delle gengive mentre si lavano i denti o si passa il filo interdentale
- Ritiro delle gengive, che lascia esposti i denti, creando degli spazi alla base
- Alito cattivo persistente
- Malocclusione, quando cioè i denti non si chiudono come prima
- Sensibilità dentale
Ma quali possono essere le conseguenze della parodontite?
A lungo andare, se la malattia non viene trattata adeguatamente da medici specializzati, può provocare la perdita dei denti.
Non solo. La parodontite può avere una serie di gravi conseguenze anche sulla salute del paziente in generale:
- Malattie cardiache
- Diabete
- Ictus
- Aumento del rischio di parti prematuri nelle donne incinte
Le cause della malattia parodontale
La principale causa della parodontite è la placca batterica. I batteri tendono infatti ad accumularsi sulla superficie dei denti e, senza una corretta igiene orale e una pulizia dei denti professionali, tendono a formare la placca.
La placca, a sua volta, si calcifica in tartaro, estremamente difficile da rimuovere anche con la regolare igiene orale casalinga.
Il tartaro, infine, provoca infiammazioni alle gengive e ai parodonti.
Esistono altre cause scatenanti della malattia parodontale, tra cui:
- Età
- Stress
- Fumo
- Farmaci
- Condizioni sistemiche come il diabete e le malattie cardiovascolari
Parodontite: quali sono le differenze con gengivite e piorrea?
La malattia parodontale comprende sia parodontite che gengivite, ma le due patologie non vanno confuse.
La gengivite è infatti un’infiammazione delle sole gengive, che si presenta generalmente con sintomi molto simili a quelli della parodontite:
- Alitosi
- Sanguinamento durante lo spazzolamento o la masticazione
- Cambiamento del colore o della consistenza delle gengive
- Gonfiore
È una patologia meno grave della parodontite, di cui può essere la causa scatenante.
Non bisogna infine confondere piorrea e parodontite. Anche se i termini a volte sono usati come sinonimi, la piorrea è lo stadio finale della malattia parodontale, quando cioè il parodonto è ormai compromesso.
A questo stadio, la malattia si presenta con la mobilità dei denti, che presto finiranno per cadere, e la riduzione delle gengive alla base, con esposizione delle radici dei denti e comparsa di spazi tra gli stessi.
Esistono dei rimedi naturali per la parodontite?
Su Internet è possibile trovare diversi rimedi naturali per la “cura” della gengivite e della parodontite.
Per esempio vengono proposti olio di cocco o olio essenziale di tea tree da impiegare come collutorio naturale. Anche la curcuma viene generalmente consigliata, per le sue presunte proprietà antinfiammatorie.
In realtà, è bene ricordare che solo un dentista qualificato può innanzitutto diagnosticare correttamente gengivite e parodontite.
I medici qualificati sono inoltre gli unici in grado di intervenire con efficacia per prevenire e curare il problema.
È fondamentale quindi sottoporsi a regolari visite di controllo e opportune sedute di igiene orale professionale, per contrastare la placca, prevenire l’insorgere di gengivite e parodontite e trattare adeguatamente la malattia quando si manifesta.
Cura della parodontite: quando andare dal dentista?
Come spiega il dottor Antonio Natalizio, è importante soprattutto la prevenzione, fissando appuntamenti periodici con l’igienista per la pulizia dei denti professionale:
In particolare, se hai notato uno dei sintomi che abbiamo elencato, prenota un appuntamento dal dentista il prima possibile.
Un odontoiatra professionista è in grado di individuare la parodontite attraverso un esame del cavo orale. Potrà poi determinare la gravità della malattia e studiare un piano di trattamenti per scongiurare le gravi conseguenze della malattia.
Se hai bisogno di cure dentistiche all’avanguardia, affidati al Centro Odontoiatrico Polimed di Afragola (Napoli): contattaci per una prima visita conoscitiva gratuita.
I costi dei trattamenti sono inoltre finanziabili a rate, a tasso zero e senza costi aggiuntivi.
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Peeling Chimico : per un viso rigenerato
Il peeling chimico è un trattamento che serve ad accelerare il rinnovamento cellulare: l’applicazione di un agente chimico sulla pelle ne stimola l’esfoliazione e la velocità di rigenerazione.
È il trattamento perfetto per chi desidera correggere irregolarità della superficie cutanea (come rughe superficiali e cicatrici dell’acne), macchie cutanee di varia origine, acne in fase attiva.
Trova inoltre indicazione in tutti coloro che desiderano ridare luminosità e levigatezza alla pelle messa a dura prova da stress, inquinamento, invecchiamento.
Il peeling chimico agisce nella pelle attraverso l’azione di vari meccanismi: stimola la rigenerazione cellulare rimuovendo ed esfoliando le cellule morte provocando una vera e propria accelerazione del ricambio cellulare che avviene già naturalmente nel derma.
Quali Risultati si possono ottenere con il peeling?
QualiMigliorare l’aspetto della pelle dando tono, elasticità, turgore, luminosità alla pelle stessa: pelle più giovane e più chiara, ottenendo un effetto levigante e di ringiovanimento facciale.
Consigli Dermatologo
Seguite sempre tutte le indicazioni che vi verranno date dal medico-chirurgo che ha effettuato il trattamento.
Nel decorso post-peeling è indispensabile proteggersi in modo assoluto dal sole e dai raggi solari e lampade UVA – UVB per almeno due mesi dopo l’applicazione del peeling (anche in casa) con prodotti che contengano schermi e filtri solari protettivi, per prevenire eventuali iperpigmentazioni post-infiammatorie.
Lavare la pelle con un detergente delicato, risciacquarla con cura e delicatezza evitando qualsiasi tipo di sfregamento o irritazione e mantenere la cute costantemente protetta con prodotti emollienti. Attenzione: il trattamento non può essere effettuato durante l’estate.
Presso il nostro Centro di Medicina Estetica è possibile effettuare questo trattamento con un medico chirurgo estetico. Per saperne di più …
Faccette dentali estetiche: cosa sono e quando servono?
Faccette dentali estetiche: cosa sono e a cosa servono, come si applicano e quali sono i risultati prima e dopo il trattamento.
Le faccette dentali estetiche sono uno dei trattamenti più richiesti per trasformare il proprio sorriso.
Si tratta di una sorta di petali, generalmente in ceramica o resina composita, che vengono applicati sopra i denti, per migliorarne l’aspetto.
In particolare, vengono utilizzate per coprire delle imperfezioni (per esempio un dente scheggiato), oppure per ridare luminosità a un sorriso spento e ingiallito dal tempo.
Scopriamo di più su questo trattamento di estetica dentale.
Cosa sono le faccette dentali estetiche
Le faccette dentali sono dei sottili strati di porcellana, applicati sulla superficie esterna del dente.
Sono realizzate su misura dal dentista specializzato, in base alle caratteristiche dei denti del paziente.
Possono essere applicate in diversi casi in cui il sorriso non è perfetto, come:
- Denti con forma irregolare, per esempio scheggiati
- Denti troppo piccoli, che vengono quindi coperti dalle labbra
- Spazi vuoti tra un dente e l’altro
- Sbiancamento incompleto: quando per esempio restano delle macchie superficiali anche dopo un trattamento apposito per ridare splendore e luminosità ai denti
In questo video, il nostro dottore Antonio Natalizio, odontoiatra specializzato nella riabilitazione del sorriso con le faccette dentali, racconta cosa sono e quando vengono applicate:
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
I vantaggi delle faccette dentali estetiche sono numerosi:
- Trasformazione del sorriso, che diventa più luminoso e regolare
- Effetto immediato: il sorriso torna a splendere in poche sedute
- Risultati duraturi nel tempo: il materiale impiegato, la porcellana, garantisce un’ottima tenuta nel corso degli anni
- Trattamento non invasivo: l’applicazione delle faccette dentali non è dolorosa e non richiede preparazioni invasive
Esistono degli svantaggi delle faccette dentali?
Di sicuro è necessario, dopo l’applicazione, mantenere una buona igiene orale, ma non si tratta di uno svantaggio: è una buona pratica che andrebbe seguita in ogni caso.
Per quanto riguarda i costi, tale trattamento potrebbe risultare oneroso, in alcuni casi, ma il Centro Odontoiatrico Polimed mette a disposizione dei propri pazienti dei finanziamenti direttamente in sede: senza busta paga, zero interessi e zero costi di istruttoria.
Come coprire un dente nero
Le faccette dentali possono essere una soluzione efficace per coprire un dente nero e migliorare il tuo sorriso. Tuttavia, è importante considerare che questo è un procedimento che richiede una preparazione accurata e l’assistenza di un professionista odontoiatra esperto.
Faccette dentali: prima e dopo
Ma come cambia il sorriso dopo l’applicazione delle faccette dentali?
Nel video, la testimonianza di una nostra paziente entusiasta del risultato:
Come ci racconta lei stessa, la nostra paziente non era soddisfatta del proprio sorriso: il colorito scuro e la forma irregolare non le permettevano di sorridere con serenità.
Dopo il trattamento delle faccette dentali, il suo sorriso è luminoso e regolare: “Sono molto soddisfatta: ora sorrido spontaneamente e in maniera rilassata, non più trattenuta.
I risultati ottenuti con le faccette dentali estetiche possono essere davvero sorprendenti.
Ecco alcuni casi reali di prima e dopo dei nostri pazienti:
Le Faccette Dentali sono dolorose?
Come abbiamo accennato, le faccette estetiche sono un tipo di trattamento dentale non invasivo.
L’applicazione non provoca infatti alcun dolore e non richiede particolari accorgimenti prima del trattamento.
Le uniche controindicazioni che si possono avere riguardano delle abitudini di cui in ogni caso è meglio fare a meno.
È importante per esempio evitare di mangiarsi le unghie dopo l’applicazione e mantenere una sana igiene orale.
I pazienti affetti da bruxismo (il digrignare dei denti, specialmente di notte) possono essere accompagnati nel limitare questo fenomeno, ricorrendo ai consigli dei nostri dentisti specializzati.
L’applicazione, infine, è generalmente breve e non richiede molte sedute, anche se la durata può variare in base alla condizione di partenza del paziente.
Le faccette dentali consentono quindi di recuperare tutta la luminosità del proprio sorriso, senza dolore né controindicazioni.
Dubbi sulla scelta? Rivolgiti a uno specialista
L’applicazione delle faccette dentali estetiche dipende da diversi fattori. È consigliabile seguire un percorso personalizzato, guidato da odontoiatri specializzati in questa particolare branca di estetica dentale.
La scelta del trattamento ideale dipende infatti da:
- Situazione iniziale del paziente
- Regolarità del sorriso
- Colorito dei denti
- Quantità delle imperfezioni da correggere
I dentisti del Centro Odontoiatrico Polimed sono in grado di valutare ogni caso singolarmente, per consigliarti la soluzione migliore per un sorriso luminoso. Sapranno inoltre accompagnarti nel periodo post-trattamento, con indicazioni importanti su come preservare i risultati ottenuti.
Contattaci per Ritrovare il Sorriso Perfetto
Se hai bisogno di cure dentistiche all’avanguardia, affidati al Centro Odontoiatrico Polimed di Afragola . Centro di Eccellenza per le Faccette Dentali a Napoli : contattaci per una prima visita conoscitiva gratuita.
I costi dei trattamenti sono inoltre finanziabili a rate, a tasso zero e senza costi aggiuntivi.
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Podologia: Forza ed equilibrio ai tuoi piedi
Cosa è la Podologia
La podologia è l’arte sanitaria che valuta, cura e previene le patologie del piede.
I piedi sono degli strumenti indispensabili per la vita di tutti giorni. Grazie a loro ci teniamo in equilibrio, camminiamo, balliamo. Ma pochi sanno che sono altrettanto delicati e necessitano di cure specifiche e di molte attenzioni.
Le prestazioni offerte più frequentemente riguardano:
- il trattamento delle unghie incarnite
- la rieducazione ungueale
- la ricostruzione totale o parziale delle unghie
- il trattamento delle verruche e delle micosi ungueale
- il trattamento di calli e di ipercheratosi plantari
- la prevenzione e cura del piede diabetico, doloroso e artrosico
Podologo per la cura del Piede Diabetico
Il Podologo, grazie alla sua specifica preparazione, è in grado di trattare e prevenire le patologie associate al piede diabetico. Il diabete è una malattia sistemica che colpisce molti organi del corpo e coloro che ne sono affetti devono adottare tutta una serie di accorgimenti e precauzioni.
E’ necessario innanzitutto sottoporsi ad una visita podologia almeno due volte l’anno, ciò al fine di ritardare o evitare la comparsa delle complicazioni del diabete e condurre una vita normale.
Consiglio del Podologo
Il paziente diabetico dovrebbe sempre prestare attenzione ai piccoli accorgimenti che sono fondamentali per prendersi cura dei propri piedi ed evitare così di incorrere in patologie più complesse e dolorose:
- lavare e ispezionare ogni giorno i piedi
- asciugarli bene ma delicatamente, eventualmente con un phon ad aria fredda
- non usare fonti di calore dirette (borse d’acqua calda, calorifero, camino, etc)
- idratare il piede, se secco, con creme specifiche
- usare calze che non stringano e cambiarle ogni giorno
- non usare callifughi o strumenti taglienti per le callosità
- evitare di camminare a piedi scalzi
Contattaci per dubbi o domande
Cosa è l’ Addominoplastica
L’addominoplastica consiste in un intervento di rimozione del tessuto adiposo in eccesso e delle pieghe cutanee nella parte centrale e bassa dell’addome al fine di tendere la parete addominale
.La dieta e l’esercizio fisico, da soli, non possono produrre questo risultato perché questa situazione è spesso accompagnata da allontanamento dei muscoli addominali fra loro ed indebolimento della parete addominale.
Degenza Intervento Addominoplastica
L’addominoplastica non è un intervento diretto alla riduzione del peso. È stato invece ideato per rimuovere quanto più possibile l’eccesso di cute e di tessuto adiposo e per ricostruire la parete muscolare.
Le smagliature, quando possibile, potranno essere rimosse con l’eccesso di cute che viene asportato. In ogni caso, le smagliature sulla cute rimanente dell’addome non possono essere eliminate.
L’addominoplastica è considerato un intervento maggiore e generalmente è eseguito in sala operatoria in regime di ricovero. La degenza è generalmente di 1 giorno. Questo tipo di intervento si esegue in anestesia spinale/epidurale o generale. L’intervento richiede, per essere completato, circa 3 ore.
Generalmente per tale operazione sono necessarie due incisioni: una nella porzione più bassa dell’addome, proprio al di sopra della linea dei peli del pube che si prolunga lateralmente, piuttosto lunga; l’ altra è circolare intorno all’ombelico, in quanto molto frequentemente l’operazione richiede una risistemazione dell’ombelico in una posizione più alta e più naturale.
La cute ed il tessuto adiposo sottocutaneo sono sollevati dai piani sottostanti; se è necessario in questa fase viene riparata la parete addominale mediante l’accostamento dei muscoli retti. Quindi i tessuti superficiali vengono stirati verso il basso e in dentro, e l’eccesso viene asportato.
A volte due piccoli tubi di drenaggio morbidi vengono inseriti nella ferita al fine di raccogliere il sangue ed il siero che eventualmente potrebbero accumularsi. Tali drenaggi vengono rimossi senza dolore al momento della prima medicazione. Le incisioni chirurgiche sono suturate con materiali di sutura riassorbibili e non è necessaria la rimozione dei punti.
Al termine viene applicata una medicazione compressiva con guaina che poi dovrà essere indossata permanentemente per 4 settimane.
Se hai dubbi o domanda contattaci
Mappatura dei nei: come si fa, chi dovrebbe farla e perché è importante
La dermatoscopia o epiluminescenza, la mappatura dei nei, è un esame indolore che consente di individuare e prevenire il melanoma e altri tumori della pelle.
Tutte le persone, dalla pubertà in poi, dovrebbero effettuare la mappatura dei nei.
Secondo gli ultimi dati, infatti, in Italia sono stati registrati il 7% di casi di melanoma in più, il più pericoloso tumore della pelle.
Allo stesso tempo, secondo l’Associazione Italiana Registri Tumori, sono aumentate anche le possibilità di sopravvivenza a cinque anni: l’87% in totale e oltre il 90% tra gli under 45.
Questo grazie soprattutto alla diagnosi precoce, cioè all’individuazione della malattia nelle sue prime fasi di sviluppo. La mappatura dei nei è proprio l’esame che ti aiuta a monitorare costantemente la salute della pelle e prevenire melanoma e altre forme di cancro della pelle.
Scopriamo allora nel dettaglio di cosa si tratta, perché è importante farla e come prenotare la tua prossima mappatura dei nei.
Cos’è la mappatura dei nei?
L’esame della mappatura dei nei ha diversi nomi: può essere infatti chiamato dermatoscopia, dermoscopia o ancora epiluminescenza. La sostanza, però, non cambia.
Si tratta infatti di un procedimento diagnostico indolore e non invasivo con cui un medico dermatologo controlla le cosiddette lesioni pigmentate della pelle, tra cui:
- Nei
- Cheratosi (chiazza ruvida e squamosa sulla pelle)
- Epiteliomi (tumori degli epiteli)
- Macchie sospette
Questo tipo di visita dermatologica aiuta a prevenire e trattare efficacemente il melanoma e altri tumori della pelle, benigni o maligni. Le lesioni pigmentate vengono infatti seguite nel tempo, come vedremo, per valutare la presenza di cambiamenti sospetti.
A cosa serve fare la mappatura dei nei?
È fondamentale effettuare la mappatura dei nei:
- Almeno ogni due o tre anni se non vengono rilevate particolari situazioni di rischio
- Almeno una volta all’anno quando vengono individuati nei o altre lesioni a rischio
Questo perché, come abbiamo accennato, la dermatoscopia aiuta a individuare il cancro della pelle. In particolare il melanoma, la forma più pericolosa di tumore dell’epidermide, che può diffondersi rapidamente in diverse parti del corpo se non viene trattato adeguatamente.
Se invece questo tipo di malattie vengono individuate per tempo, le possibilità di successo nel trattamento risultano molto più elevate.
Vuoi prenotare la tua mappatura dei nei?
Nel mese di maggio Polimed lancia la prevenzione del melanoma: chiama ora lo 0818522995 per saperne di più.
Chi deve fare la mappatura dei nei?
Tutti dovrebbero effettuare la mappatura dei nei, almeno ogni due o tre anni se non si è in presenza di particolari fattori di rischio.
L’esame è particolarmente consigliato a chi presenta:
- Un numero elevato di nei sulla pelle;
- Dei nei che appaiono particolarmente grandi, di forma irregolare o che abbiano un colore diverso rispetto agli altri;
- Dei nei che abbiano cambiato forma, colore o dimensione nel corso del tempo;
- Un numero elevato di nei sulla schiena, area più difficile da monitorare e che quindi dovrebbe essere controllata da un medico specializzato con maggiore attenzione;
- Familiarità con il melanoma (parenti stretti che hanno avuto o hanno questa malattia);
- Una carnagione particolarmente chiara e lentigginosa e abbia subito scottature.
A quale età si fa la mappatura dei nei?
L’epiluminescenza è consigliata a partire dalla pubertà: in questo momento della crescita, si assiste infatti a un rapido aumento del rischio di sviluppare una malattia della pelle, rispetto all’infanzia.
Ai bambini in età pediatrica, invece, non è necessario effettuare la mappatura dei nei. Questo perché è naturale vedere aumentare il numero di lesioni pigmentate della pelle: alla nascita, infatti, i nei sono estremamente rari e in ogni caso sono pochissimi anche quando si presentano.
È normale dunque che nel corso del suo sviluppo, il bambino veda aumentare il numero dei nei.
Come si effettua la mappatura dei nei?
La mappatura dei nei viene effettuata da un medico dermatologo specializzato.
La visita è molto semplice, indolore e non invasiva. Il paziente viene fatto spogliare (a meno di casi di lesioni pigmentate in aree intime, viene lasciata la biancheria intima).
Il paziente si stende poi sul lettino e il dermatologo effettua un esame di tutti i nei presenti sulla pelle, utilizzando uno strumento chiamato dermatoscopio, prima da un lato e poi da un altro.
Lo strumento ottico, collegato a una telecamera, serve per analizzare le formazioni cutanee presenti tra l’epidermide e il derma, cioè lo strato più esterno e quello sottostante della pelle. Con il dermatoscopio, il medico specialista è in grado di analizzare profondamente la struttura morfologica dei nei e delle altre lesioni, per valutarne diversi aspetti come il colore, la grandezza, la forma e così via.
Attraverso strumenti digitali, le immagini delle lesioni pigmentate vengono immagazzinate e archiviate, in modo da poterne studiare l’evoluzione nel tempo, per valutare eventuali modifiche delle loro caratteristiche.
Esame ABCDE Nei
Nello specifico, vengono valutati i cambiamenti nei cosiddetti ABCDE:
- A sta per Asimmetria: il neo non ha una forma simmetrica (le sue due metà non corrispondono).
- B sta per Bordi: la lesione è cioè irregolare e frastagliata sui bordi.
- C sta per Colore: compaiono diverse sfumature di colore nello stesso neo o la tonalità è diversa rispetto a quella di tutti gli altri nei.
- D sta per Dimensioni: si controlla se sono molto grandi.
- E sta per Evoluzione: quando il neo cambia molto rapidamente (nel giro di 6-8 mesi) per uno degli aspetti valutati in precedenza (forma, dimensione o colore) oppure quando sanguina.
Ma quanto dura una mappatura dei nei? La risposta dipende dal numero di lesioni pigmentate presenti sul corpo del paziente: in linea di massima l’esame può essere concluso nell’arco di circa 30 minuti.
La visita dermatologica è imbarazzante?
C’è chi evita la visita dermatologica e la mappatura dei nei a causa dell’imbarazzo che potrebbe derivarne. Come abbiamo accennato, però, questo tipo di visita contribuisce a salvare la vita dei pazienti potenzialmente affetti da melanoma, quindi l’imbarazzo temporaneo non dovrebbe ostacolare il processo diagnostico.
Durante la visita dermatologica, a parte determinati casi, il paziente può continuare a indossare i propri capi di biancheria intima.
Il personale medico Polimed è inoltre sempre rispettoso delle persone, mettendole il più possibile a proprio agio.
Può capitare, in determinati casi, che i nei da controllare siano presenti anche in punti intimi, come vicino a un capezzolo o sul pube. In questi casi è importante rimuovere anche la biancheria, ma l’esame è veloce e completamente indolore.
Dove fare la mappatura dei nei? Contattaci
Il centro di medicina polispecialistica Polimed di Afragola (Napoli) è un centro di eccellenza scelto da numerosi pazienti in tutta la Campania, grazie all’eccellente preparazione dei propri medici specializzati e l’elevata sofisticazione dei propri strumenti diagnostici.
Per prenotare la tua visita dermatologica per la mappatura dei nei chiama ora il numero 0818522995.
Non rimandare l’appuntamento con la tua salute!
Come correggere un microblading con la rimozione laser
Stufa del trucco semipermanente? Con la tecnologia laser oggi è possibile rimuovere o correggere il microblading. Scopriamo come.
Hai bisogno di rimuovere il microblading dalle sopracciglia?
Sono diverse le ragioni che possono portare una persona a non voler più questa tipologia di trucco semipermanente: il lavoro potrebbe essere stato eseguito male oppure, dopo un certo periodo, si è stufi di come appare il proprio viso.
Qualunque sia la ragione, oggi è possibile correggere o rimuovere completamente il microblading in maniera sicura e con la garanzia di risultati certi, attraverso la rimozione laser.
Oggi, scopriremo insieme come funziona questo trattamento, come ti aiuta a rimuovere o correggere il microblading, oltre agli strumenti all’avanguardia impiegati dallo staff del Centro di Medicina Estetica Polimed di Afragola (Napoli).
Come funziona la rimozione laser del microblading?
Come ben sai, il microblading è una tipologia di trucco semipermanente applicata alle sopracciglia, che ricorda la tecnica di creazione dei tatuaggi. In realtà, in questo caso viene impiegato uno strumento chiamato penna a lama. È questa che provoca delle piccole incisioni nella pelle, riempite con un pigmento adatto.
La rimozione o la correzione del microblading attraverso il laser, avviene attraverso una sequenza di impulsi a elevata energia e brevissima durata, in grado di scomporre le minuscole particelle di colore. I residui vengono eliminati dall’organismo in maniera naturale, attraverso il sistema linfatico.
Ma la procedura laser è solo una delle tappe del trattamento eseguito dal centro di Medicina Estetica Polimed, che ti segue sia prima che dopo l’operazione per garantirti risultati efficaci e il massimo della sicurezza.
Prima del trattamento, infatti, il nostro staff specializzato si informerà sulla tua storia medica, per prevenire eventuali problemi. Successivamente, ti fornirà istruzioni su come prepararti al trattamento e come comportarti dopo averlo eseguito.
L’ultimo passaggio richiede l’applicazione di un anestetico a uso topico, che viene cioè applicato direttamente sulla pelle. La procedura laser, come approfondiremo, non è più dolorosa della stessa applicazione del microblading, ma l’anestetico ti aiuta a ridurre il senso di fastidio.
Il nostro personale medico proseguirà poi al trattamento vero e proprio, come puoi vedere in questo video:
Come vedi, il fascio di luce ad alta energia del laser interessa esclusivamente l’area della pelle intorno alle sopracciglia. Il trattamento scompone il pigmento del microblading, eliminando il colore.
Poco dopo la procedura, l’area delle sopracciglia potrebbe risultare più bianca del solito o, al contrario, arrossata: è del tutto normale e l’effetto sparirà nel giro di breve tempo. Il nostro personale medico ti consiglierà come comportarti in questi casi e come prenderti cura della pelle interessata dal trattamento.
La procedura è perfettamente sicura: il laser non ha effetti permanenti sull’organismo.
Cosa aspettarsi durante il processo di correzione?
La procedura laser che abbiamo descritto è perfettamente sicura e non provoca danni permanenti all’organismo.
La correzione laser del microblading è dolorosa? Durante la procedura si può avvertire sulla pelle una sensazione simile a un colpo di elastico, ma il trattamento non è più doloroso della stessa applicazione del tatuaggio semipermanente.
Il fastidio è quindi sopportabile, ma viene ulteriormente attenuato dal nostro personale medico, che utilizza:
- Un sistema di raffreddamento della pelle;
- Un anestetico topico o locale;
- L’applicazione di ghiaccio, impacchi freddi, pomate lenitive o filtri solari dopo il trattamento.
Ricordiamo inoltre che il trattamento potrebbe richiedere più di una seduta, a seconda del microblading da eliminare. Le diverse sessioni arriveranno in genere a distanza di alcune settimane l’una dall’altra.
Il processo di correzione richiede quindi tempo e pazienza, ma il risultato finale ripagherà abbondantemente dell’attesa.
Vuoi saperne di più sul procedimento di rimozione microblading o tatuaggi? Scopri la nostra pagina dedicata alla rimozione laser.
La rimozione laser del Centro Polispecialistico Polimed
Il Centro di Medicina Estetica Polimed aiuta le sue pazienti a rimuovere il microblading alle sopracciglia con l’innovativa stazione Laser Chrome Q-Switched di Quanta System.
Si tratta di una tecnologia all’avanguardia, consigliata dai dermatologi, in grado di offrire risultati garantiti e procedure sicure.
I dispositivi Quanta System inoltre non lasciano cicatrici o altri segni visibili.
Come accennato, la pelle potrebbe restare scolorita per qualche tempo nella parte interessata, ma il problema si risolverà da solo nel breve periodo.
Ricordiamo che l’impiego del laser è l’unica procedura medica oggi considerata efficace e sicura per rimuovere il microblading o un tatuaggio.
Conttataci
Per la rimozione o correzione del tuo microblading affidati a personale medico qualificato, come quello del Centro Polimed di Afragola (Napoli). Chiamaci ora per un consulto gratuito al numero 081 852 2995 o compila il form nella nostra pagina Contatti.
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