
Mappatura dei nei: come si fa, chi dovrebbe farla e perché è importante
La dermatoscopia o epiluminescenza, la mappatura dei nei, è un esame indolore che consente di individuare e prevenire il melanoma e altri tumori della pelle.
Tutte le persone, dalla pubertà in poi, dovrebbero effettuare la mappatura dei nei.
Secondo gli ultimi dati, infatti, in Italia sono stati registrati il 7% di casi di melanoma in più, il più pericoloso tumore della pelle.
Allo stesso tempo, secondo l’Associazione Italiana Registri Tumori, sono aumentate anche le possibilità di sopravvivenza a cinque anni: l’87% in totale e oltre il 90% tra gli under 45.
Questo grazie soprattutto alla diagnosi precoce, cioè all’individuazione della malattia nelle sue prime fasi di sviluppo. La mappatura dei nei è proprio l’esame che ti aiuta a monitorare costantemente la salute della pelle e prevenire melanoma e altre forme di cancro della pelle.
Scopriamo allora nel dettaglio di cosa si tratta, perché è importante farla e come prenotare la tua prossima mappatura dei nei.
Cos’è la mappatura dei nei?
L’esame della mappatura dei nei ha diversi nomi: può essere infatti chiamato dermatoscopia, dermoscopia o ancora epiluminescenza. La sostanza, però, non cambia.
Si tratta infatti di un procedimento diagnostico indolore e non invasivo con cui un medico dermatologo controlla le cosiddette lesioni pigmentate della pelle, tra cui:
- Nei
- Cheratosi (chiazza ruvida e squamosa sulla pelle)
- Epiteliomi (tumori degli epiteli)
- Macchie sospette
Questo tipo di visita dermatologica aiuta a prevenire e trattare efficacemente il melanoma e altri tumori della pelle, benigni o maligni. Le lesioni pigmentate vengono infatti seguite nel tempo, come vedremo, per valutare la presenza di cambiamenti sospetti.
A cosa serve fare la mappatura dei nei?
È fondamentale effettuare la mappatura dei nei:
- Almeno ogni due o tre anni se non vengono rilevate particolari situazioni di rischio
- Almeno una volta all’anno quando vengono individuati nei o altre lesioni a rischio
Questo perché, come abbiamo accennato, la dermatoscopia aiuta a individuare il cancro della pelle. In particolare il melanoma, la forma più pericolosa di tumore dell’epidermide, che può diffondersi rapidamente in diverse parti del corpo se non viene trattato adeguatamente.
Se invece questo tipo di malattie vengono individuate per tempo, le possibilità di successo nel trattamento risultano molto più elevate.
Vuoi prenotare la tua mappatura dei nei?
Nel mese di maggio Polimed lancia la prevenzione del melanoma: chiama ora lo 0818522995 per saperne di più.
Chi deve fare la mappatura dei nei?
Tutti dovrebbero effettuare la mappatura dei nei, almeno ogni due o tre anni se non si è in presenza di particolari fattori di rischio.
L’esame è particolarmente consigliato a chi presenta:
- Un numero elevato di nei sulla pelle;
- Dei nei che appaiono particolarmente grandi, di forma irregolare o che abbiano un colore diverso rispetto agli altri;
- Dei nei che abbiano cambiato forma, colore o dimensione nel corso del tempo;
- Un numero elevato di nei sulla schiena, area più difficile da monitorare e che quindi dovrebbe essere controllata da un medico specializzato con maggiore attenzione;
- Familiarità con il melanoma (parenti stretti che hanno avuto o hanno questa malattia);
- Una carnagione particolarmente chiara e lentigginosa e abbia subito scottature.
A quale età si fa la mappatura dei nei?
L’epiluminescenza è consigliata a partire dalla pubertà: in questo momento della crescita, si assiste infatti a un rapido aumento del rischio di sviluppare una malattia della pelle, rispetto all’infanzia.
Ai bambini in età pediatrica, invece, non è necessario effettuare la mappatura dei nei. Questo perché è naturale vedere aumentare il numero di lesioni pigmentate della pelle: alla nascita, infatti, i nei sono estremamente rari e in ogni caso sono pochissimi anche quando si presentano.
È normale dunque che nel corso del suo sviluppo, il bambino veda aumentare il numero dei nei.
Come si effettua la mappatura dei nei?
La mappatura dei nei viene effettuata da un medico dermatologo specializzato.
La visita è molto semplice, indolore e non invasiva. Il paziente viene fatto spogliare (a meno di casi di lesioni pigmentate in aree intime, viene lasciata la biancheria intima).
Il paziente si stende poi sul lettino e il dermatologo effettua un esame di tutti i nei presenti sulla pelle, utilizzando uno strumento chiamato dermatoscopio, prima da un lato e poi da un altro.
Lo strumento ottico, collegato a una telecamera, serve per analizzare le formazioni cutanee presenti tra l’epidermide e il derma, cioè lo strato più esterno e quello sottostante della pelle. Con il dermatoscopio, il medico specialista è in grado di analizzare profondamente la struttura morfologica dei nei e delle altre lesioni, per valutarne diversi aspetti come il colore, la grandezza, la forma e così via.
Attraverso strumenti digitali, le immagini delle lesioni pigmentate vengono immagazzinate e archiviate, in modo da poterne studiare l’evoluzione nel tempo, per valutare eventuali modifiche delle loro caratteristiche.
Esame ABCDE Nei
Nello specifico, vengono valutati i cambiamenti nei cosiddetti ABCDE:
- A sta per Asimmetria: il neo non ha una forma simmetrica (le sue due metà non corrispondono).
- B sta per Bordi: la lesione è cioè irregolare e frastagliata sui bordi.
- C sta per Colore: compaiono diverse sfumature di colore nello stesso neo o la tonalità è diversa rispetto a quella di tutti gli altri nei.
- D sta per Dimensioni: si controlla se sono molto grandi.
- E sta per Evoluzione: quando il neo cambia molto rapidamente (nel giro di 6-8 mesi) per uno degli aspetti valutati in precedenza (forma, dimensione o colore) oppure quando sanguina.

Ma quanto dura una mappatura dei nei? La risposta dipende dal numero di lesioni pigmentate presenti sul corpo del paziente: in linea di massima l’esame può essere concluso nell’arco di circa 30 minuti.
La visita dermatologica è imbarazzante?
C’è chi evita la visita dermatologica e la mappatura dei nei a causa dell’imbarazzo che potrebbe derivarne. Come abbiamo accennato, però, questo tipo di visita contribuisce a salvare la vita dei pazienti potenzialmente affetti da melanoma, quindi l’imbarazzo temporaneo non dovrebbe ostacolare il processo diagnostico.
Durante la visita dermatologica, a parte determinati casi, il paziente può continuare a indossare i propri capi di biancheria intima.
Il personale medico Polimed è inoltre sempre rispettoso delle persone, mettendole il più possibile a proprio agio.
Può capitare, in determinati casi, che i nei da controllare siano presenti anche in punti intimi, come vicino a un capezzolo o sul pube. In questi casi è importante rimuovere anche la biancheria, ma l’esame è veloce e completamente indolore.
Dove fare la mappatura dei nei? Contattaci
Il centro di medicina polispecialistica Polimed di Afragola (Napoli) è un centro di eccellenza scelto da numerosi pazienti in tutta la Campania, grazie all’eccellente preparazione dei propri medici specializzati e l’elevata sofisticazione dei propri strumenti diagnostici.
Per prenotare la tua visita dermatologica per la mappatura dei nei chiama ora il numero 0818522995.
Non rimandare l’appuntamento con la tua salute!

Come correggere un microblading con la rimozione laser
Stufa del trucco semipermanente? Con la tecnologia laser oggi è possibile rimuovere o correggere il microblading. Scopriamo come.
Hai bisogno di rimuovere il microblading dalle sopracciglia?
Sono diverse le ragioni che possono portare una persona a non voler più questa tipologia di trucco semipermanente: il lavoro potrebbe essere stato eseguito male oppure, dopo un certo periodo, si è stufi di come appare il proprio viso.
Qualunque sia la ragione, oggi è possibile correggere o rimuovere completamente il microblading in maniera sicura e con la garanzia di risultati certi, attraverso la rimozione laser.
Oggi, scopriremo insieme come funziona questo trattamento, come ti aiuta a rimuovere o correggere il microblading, oltre agli strumenti all’avanguardia impiegati dallo staff del Centro di Medicina Estetica Polimed di Afragola (Napoli).
Come funziona la rimozione laser del microblading?
Come ben sai, il microblading è una tipologia di trucco semipermanente applicata alle sopracciglia, che ricorda la tecnica di creazione dei tatuaggi. In realtà, in questo caso viene impiegato uno strumento chiamato penna a lama. È questa che provoca delle piccole incisioni nella pelle, riempite con un pigmento adatto.
La rimozione o la correzione del microblading attraverso il laser, avviene attraverso una sequenza di impulsi a elevata energia e brevissima durata, in grado di scomporre le minuscole particelle di colore. I residui vengono eliminati dall’organismo in maniera naturale, attraverso il sistema linfatico.
Ma la procedura laser è solo una delle tappe del trattamento eseguito dal centro di Medicina Estetica Polimed, che ti segue sia prima che dopo l’operazione per garantirti risultati efficaci e il massimo della sicurezza.
Prima del trattamento, infatti, il nostro staff specializzato si informerà sulla tua storia medica, per prevenire eventuali problemi. Successivamente, ti fornirà istruzioni su come prepararti al trattamento e come comportarti dopo averlo eseguito.
L’ultimo passaggio richiede l’applicazione di un anestetico a uso topico, che viene cioè applicato direttamente sulla pelle. La procedura laser, come approfondiremo, non è più dolorosa della stessa applicazione del microblading, ma l’anestetico ti aiuta a ridurre il senso di fastidio.
Il nostro personale medico proseguirà poi al trattamento vero e proprio, come puoi vedere in questo video:
Come vedi, il fascio di luce ad alta energia del laser interessa esclusivamente l’area della pelle intorno alle sopracciglia. Il trattamento scompone il pigmento del microblading, eliminando il colore.
Poco dopo la procedura, l’area delle sopracciglia potrebbe risultare più bianca del solito o, al contrario, arrossata: è del tutto normale e l’effetto sparirà nel giro di breve tempo. Il nostro personale medico ti consiglierà come comportarti in questi casi e come prenderti cura della pelle interessata dal trattamento.
La procedura è perfettamente sicura: il laser non ha effetti permanenti sull’organismo.
Cosa aspettarsi durante il processo di correzione?
La procedura laser che abbiamo descritto è perfettamente sicura e non provoca danni permanenti all’organismo.
La correzione laser del microblading è dolorosa? Durante la procedura si può avvertire sulla pelle una sensazione simile a un colpo di elastico, ma il trattamento non è più doloroso della stessa applicazione del tatuaggio semipermanente.
Il fastidio è quindi sopportabile, ma viene ulteriormente attenuato dal nostro personale medico, che utilizza:
- Un sistema di raffreddamento della pelle;
- Un anestetico topico o locale;
- L’applicazione di ghiaccio, impacchi freddi, pomate lenitive o filtri solari dopo il trattamento.
Ricordiamo inoltre che il trattamento potrebbe richiedere più di una seduta, a seconda del microblading da eliminare. Le diverse sessioni arriveranno in genere a distanza di alcune settimane l’una dall’altra.
Il processo di correzione richiede quindi tempo e pazienza, ma il risultato finale ripagherà abbondantemente dell’attesa.
Vuoi saperne di più sul procedimento di rimozione microblading o tatuaggi? Scopri la nostra pagina dedicata alla rimozione laser.
La rimozione laser del Centro Polispecialistico Polimed
Il Centro di Medicina Estetica Polimed aiuta le sue pazienti a rimuovere il microblading alle sopracciglia con l’innovativa stazione Laser Chrome Q-Switched di Quanta System.
Si tratta di una tecnologia all’avanguardia, consigliata dai dermatologi, in grado di offrire risultati garantiti e procedure sicure.
I dispositivi Quanta System inoltre non lasciano cicatrici o altri segni visibili.
Come accennato, la pelle potrebbe restare scolorita per qualche tempo nella parte interessata, ma il problema si risolverà da solo nel breve periodo.
Ricordiamo che l’impiego del laser è l’unica procedura medica oggi considerata efficace e sicura per rimuovere il microblading o un tatuaggio.
Conttataci
Per la rimozione o correzione del tuo microblading affidati a personale medico qualificato, come quello del Centro Polimed di Afragola (Napoli). Chiamaci ora per un consulto gratuito al numero 081 852 2995 o compila il form nella nostra pagina Contatti.

Turismo Dentale: 5 motivi per non fare un impianto in Croazia
Attratte dai bassi costi, molte persone si affidano al turismo dentale per la cura dei denti: ma quali sono i rischi? Conviene davvero? Scopriamolo insieme.
Ormoni, acne e peluria in eccesso!
L’acne è una condizione della pelle che coinvolge le ghiandole sebacee alla base dei follicoli piliferi.
Quando queste ghiandole producono troppo sebo possono provocare brufoli e punti neri se ci si trova in presenza di altri fattori: una predisposizione genetica o familiarità, l’assunzione di alcuni farmaci, l’utilizzo di cosmetici che occludono i pori, una condizione di particolare stress ecc.
La questione ormonale è di certo dominante in quanto un alto livello di ormoni androgeni in circolo può stimolare le ghiandole a produrre più sebo, ma non è l’unica causa. L’acne non a caso viene definita una patologia “multifattoriale”.
Acne Grave
Acne grave, insorgenza tardiva di acne o acne persistente che non risponde a nessun trattamento. La maggior parte delle donne con problemi gravi di acne ha la Sindrome dell’ Ovaio Policistico.
Questa sindrome è anche comune in donne che non hanno avuto l’acne se non in tarda età (dopo i 30 anni) e in quelle che hanno una forma di acne che non risponde ai trattamenti convenzionali o che persiste nonostante i trattamenti.
Molte donne scoprono che altri piccoli problemi sono correlati alla Sindrome dell’ Ovaio Policistico, come ad esempio una pelle grassa e zone molto untuose, pelle marrone scuro o nera (distrofia papillare pigmentaria), l’eccesso di peluria, le mestruazioni irregolari.
Tutte questi sintomi assieme, di solito, sono un evidente indicazione di questa sindrome.
Si consiglia quindi di fare sempre una visita Ginecologica già in età adolescenziale.
Lo Specialista effettuerà un’ ecografia pelvica o transvaginale e una visita completa con anamnesi specifica ed eventuale terapia. Spesso si consiglia una pillola anticoncezionale che porterà miglioramenti anche alla cute; o farmaci che contrastino l’eccesso di ormoni.
Chiedi la tua visita.

Prostata: stile di vita e prevenzione
In Italia il tumore alla prostata è la patologia oncologica più frequente tra i soggetti di sesso maschilee rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni di età.

I Denti del giudizio
I denti del giudizio o terzi molari, compaiono tra i 16 e 25 anni, o molto più tardi di questa fascia di età, o addirittura non comparire mai. Quanti sono i denti del giudizio?
Meningite, cos’è ?
La meningite è una grave malattia dovuta all’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello.
L’infiammazione di tali membrane si ripercuote sul cervello portando a gravi sintomi neurologici che possono portare alla morte oppure a postumi gravi come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia.

Cause Meningite
La meningite può essere provocata sia da batteri sia da virus, funghi o altre agenti.
Quella più temibile è quella batterica dovuta principalmente a tre germi: emofilo tipo B, pneumococco, meningococco.
Le forme di meningite dovute a virus sono generalmente a decorso benigno. La gravità della meningite batterica è più elevata in età pediatrica.
La meningite o infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale è causata da microrganismi.
Tale infiammazione può essere provocata da microrganismi di tipo commensale, cioè naturalmente presenti nell’organismo umano e quindi non patogeni, ma diventa virulenta se la resistenza dell’organismo diminuisce, ad esempio in seguito a un raffreddore, morbillo o varicella.
Anche un processo infettivo localizzato in altra sede può evolvere in una meningite, come una infiammazione dell’orecchio medio o del naso che si diffonde alle meningi.
Sintomi Meningite
I sintomi principali della meningite sono febbre, nausea, vomito, sonnolenza, cefalea e irrigidimento della parte posteriore del collo. Tipici segni collaterali sono anche la diminuzione dello stato di coscienza, con senso di torpore, battito cardiaco rallentato ed episodi convulsivi.
La meningite di origine infettiva si trasmette da persona a persona per via aerea attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali emesse con la tosse, gli starnuti o mentre si parla a distanza ravvicinata In caso di sospetta meningite, rivolgersi in modo tempestivo al proprio medico facilita la corretta diagnosi e consente di anticipare la cura. L’indagine più importante ai fini della diagnosi è l’analisi del liquido cerebro-spinale, prelevato attraverso una puntura lombare, con analisi citochimica, molecolare e colturale. Questo esame permette di verificare la presenza di un’infezione, quindi identificare e caratterizzare il patogeno coinvolto nell’eziologia della meningite.
Unghia Incarnita: come curarla
Onicocriptosi.
Il piede è l’unico “organo al plurale”: riceve e trasmette sensazioni, è pompa circolatoria, è struttura portante, è sistema propulsivo e di sostegno, è sede reflessogena completa.
È un mondo in miniatura che raccoglie in sé tutti i profili dell’intero corpo, tanto che un benessere dato ai piedi raggiunge la coralità dell’unità psico-somatica.
Un trattamento equilibrato fatto ai piedi ricostruisce il benessere dell’intera persona, ma non sempre ai piedi diamo la cura che meritano.
Essi infatti sono spesso colpiti da numerose patologie o infiammazioni come l’Unghia Incarnita o più tecnicamente l’Onicocriptosi.
Questo, non è altro che la crescita dell’unghia oltre la sua naturale sede, tale da determinare la penetrazione della pelle e delle carni circostanti
Cause Unghia Incarnita

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La causa è dovuta a molteplici fattori – dall’errata calzatura o a un taglio troppo arrotondato, passando per precise predisposizioni genetiche – causa innanzitutto dolore e gonfiore della falange, quindi sanguinamento, emissione di pus, colonizzazione batterica e cattivo odore.
Se non curata, può determinare condizioni gravi come la perdita dell’unghia o la rimozione di parte della falange stessa.
Ma, perché si formano?
Le cause possono essere davvero tante, vediamo le più comuni:
- Fattore ereditario:molto spesso l’unghia incarnita è un problema comune all’interno della stessa famiglia, la predisposizione genetica in questo caso potrebbe essere la causa principale;
- Trauma:a volte l’unghia incarnita è il risultato di un trauma, come ad esempio dopo la caduta di un oggetto sopra l’unghia, dopo una continua pressione dell’unghia verso il basso, oppure dopo una continua sollecitazione delle dita come quando si calcia un pallone;
- Unghie troppo corte:questa sembra essere la causa più comune dell’unghia incarnita. Tagliare le unghie troppo corte è una pratica sbagliata, soprattutto per chi è soggetto a questo problema. L’unghia ha bisogno dello spazio necessario per crescere. Un taglio troppo corto permetterà la pelle intorno di “soffocare” la crescita dell’unghia;
- Calzature di dimensioni non adatte:l’uso di scarpe troppo strette può influire sull’anomala crescita dell’unghia, che potrà sfociare appunto in un’unghia incarnita.
Tutto questo contribuisce a modificare l’andamento dell’unghia, costringendola a una crescita nelle carni.Quasi sempre presente ai lati, ma può manifestarsi anche in altre posizioni come l’estremità superiore delle dita.
Come si curano le unghie Incarnite
Il trattamento podologico deve essere tempestivo per evitare che si formino granulomi (=tessuto di reazione che sanguina facilmente). I podologi devono verificare che la lamina ungueale non presenti frammenti d’unghia che penetrano nella cute.
Se presenti, devono essere asportati. Va valutata l’eventuale assunzione di antibiotici per via sistemica. I protocolli prevedono controlli fino alla guarigione della lesione. Risolta la fase acuta, è opportuno seguire la crescita della lamina ogni 20-40 giorni.
Di fondamentale importanza, per evitare che il problema si ripresenti, è l’educazione del paziente, ad un corretto taglio delle unghie, i cui margini devono sempre essere visibili e liberi, e al controllo dei fattori predisponenti (fragilità ungueale, iperidrosi, calzature incongrue, sindrome pronatria, ecc.).
Se è presente un problema di origine biomeccanica che predispone alle unghie incarnite, come il piede piatto e la sindrome pronatoria, questo va trattato con specifiche ortesi plantari.
Allo stesso modo mal posizioni delle dita devono essere compensate con adeguate ortesi digitali. Nel caso di recidive, involuzione ungueale, asportazione significativa di frammenti ungueali, si appronta un programma di rieducazione ungueale che può spaziare tra varie tecniche di ortonissia, onicoresina o onicoplastica anche in combinazione, in modo da eliminare o quanto meno ridurre il conflitto unghia-cute che porta alla ricomparsa del problema e dare il tempo alla pelle appena guarita di fortificarsi.
Come prevenire l’unghia incarnita?
Chi ha avuto l’unghia incarnita sa benissimo che le recidive sono sempre dietro l’angolo ma con alcuni piccoli accorgimenti è possibile prevenire il problema ad esempio con un corretto taglio dell’unghia oppure usando delle calzature comode.
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Mastoplastica: informazioni utili per l’ aumento del seno.
L’intervento giusto per aumentare il volume del seno, ma anche per migliorarne solo la forma, è la Mastoplastica Additiva.

È diventato ormai l’intervento più usuale nell’ambito della chirurgia estetica e quest’intervento dura.
Età Mastoplastica
DAI 40 ai 60 minuti, eseguito per la maggioranza dei casi in dayhospital.
Tramite quest’intervento vengono inserite delle protesi mammarie che sono fondamentalmente di due grandi categorie:
- Protesi mammarie Anatomiche, hanno una forma a goccia con un profilo naturale;
- Protesi Rotonde, sono quelle più tradizionali e che riempiono di più il polo superiore del seno.
Le incisioni che vengono eseguite in un intervento di Mastoplastica Additiva sono intorno all’areola, nel solco sotto – mammario, oppure nella regione ascellare, ma questa tecnica viene utilizzata più raramente.
Le protesi vengono messe su un piano, detto Dual Plain, in modo che il muscolo pettorale copra la protesi nella porzione superiore.
Le protesi che normalmente vengono utilizzate per questo tipo di intervento sono di due forme, una più rotonda , che riempie maggiormente il polo superiore ed una più anatomica.
Come si svolge l’intervento?
L’intervento si svolge in sala operatoria, quindi è un vero e proprio intervento chirurgico in anestesia generale.
Quali tecniche di chirurgia si utilizzano?
La Mastoplastica Additiva prevede l’utilizzo di più tecniche chirurgiche. La tecnica più tradizionale è la tecnica “sotto – ghiandolare”, dove il chirurgo inserisce al di sotto della ghiandola mammaria la protesi.
Un’altra tecnica utilizzata, ma ormai un po’ in disuso, è la tecnica “sotto – muscolare”, dove la protesi viene messa completamente sotto al muscolo grande pettorale.
Dual Plan
Ma la tecnica più moderna ed efficiente è la cosiddetta tecnica “Dual Plain” che prevede il polo superiore coperto dal moscolo pettorale ed il polo inferiore al di sotto della ghiandola mammaria, questo consente di dare un risultato molto più naturale nel tempo.
Le cicatrici sono visibili?
Nella Mastoplastica Additiva, le vie di incisione e quindi le vie di accesso per fare questo intervento, sono fondamentalmente tre: a metà dell’areola; solco sotto – mammario; via ascellare. Queste cicatrici che sono lunghe circa 3/4 centimetri, a distanza di tempo sono praticamente invisibili. È vero che le protesi al silicone sono pericolose? No, le protesi al silicone non sono pericolose.
Prima di tutto il silicone è la sostanza in medicina più studiata al mondo, è una delle sostanze più inerti che ci siano. È stato ampiamente dimostrato che non da origini a malattie del collagene oppure al tumore mammario e sicuramente queste protesi moderne, che sono costituire da gel altamente coesivo, sono estremamente sicure.
Quanto durano le protesi?
Prima le protesi erano garantite 10 anni, ma oggi non è più cosi, in quanto ci sono alcune protesi, prodotte in America, che sono garantite per tutte la vita, per cui anche le donne molto giovani, non avranno bisogno di sostituirle.
Dopo l’intervento, ci sono delle indicazioni particolari da seguire?? Nelle prima 24/48 ore di riposo, è comunque possibile effettuare movimenti quotidiani, come ad esempio, muovere le braccia. Dal terzo giorno sarà anche possibile guidare o fare una leggera attività fisica, fino a che, ad una settimana dall’intervento si possono rifare il 70/80% delle cose che si facevano prima e ad un mese dall’intervento è possibile fare tranquillamente tutto ciò che si faceva prima di essere operata.
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Mesoterapia contro la cellulite
Per mesoterapia si intende una terapia farmacologica che consiste in una serie di iniezioni effettuate con aghi specifici che consentono al principio attivo di raggiungere il mesoderma, ovvero, lo strato medio-profondo della pelle.
Vantaggi Mesoterapia
Questa modalità di somministrazione ha due principali vantaggi:
- riduce la quantità di farmaco necessaria, in quanto non c’è bisogno di raggiungere una concentrazione sistemica ma solo una locale;
- riduce il tempo necessario prima che la terapia faccia effetto.
Nel caso della cellulite, viene preparato un mix di farmaci diluito in soluzione fisiologica: la composizione esatta viene decisa dal medico in base alle necessità del paziente, ma in genere si tratta di principi attivi lipolitici, antiinfiammatori, drenanti e protettivi per i capillari a cui viene aggiunta una piccola dose di anestetico.
L’anestetico è necessario a causa della lunghezza dell’ago, che penetra a circa 6 mm di profondità: poiché esso raggiunge il derma, che è ricco di terminazioni nervose, la presenza di un anestetico è necessaria per evitare il dolore.
La mesoterapia inizia ad agire dalle prime sedute e non ha effetti collaterali importanti: in seguito al trattamento possono presentarsi dei piccoli lividi, al massimo della dimensione di una moneta, localizzati in corrispondenza dei punti di iniezione.
Si tratta di un trattamento di medicina estetica che richiede l’utilizzo di farmaci, e come tale va praticato esclusivamente da medici all’interno di strutture sanitarie autorizzate.
Per completare un ciclo di trattamento sono necessarie circa 10 sedute, dopo sei mesi dalle quali sarà necessario effettuare un ciclo di mantenimento di altre 10 sedute.
La mesoterapia è efficace in quanto agisce contro le cause della cellulite: grazie ai principi antiinfiammatori e lipolitici riduce l’edema al livello del tessuto connettivo, migliorando immediatamente l’aspetto estetico della pelle.
È però opportuno associare al trattamento un’opportuna dieta ipocalorica, ricca di frutta e verdura, e un’adeguata attività fisica che aiuterà a mantenere i risultati nel tempo: bisogna comunque considerare che la cellulite non è un inestetismo legato a un accumulo adiposo, bensì all’edema del tessuto connettivo che lo circonda. L’edema è a sua volta dovuto ad alterazioni della circolazione sanguigna, che si presentano spesso su base ereditaria: bisognerà dunque scegliere un’attività sportiva idonea.
Il trattamento contro la cellulite
Chi si sottopone al trattamento viene curato con farmaci diluiti in soluzione fisiologica e iniettati nell’area tramite iniettori singoli, ovvero un ago unico, oppure tramite multi-iniettori che supportano fino a 18 aghi.
Dopo una sola seduta, solitamente, non si notano miglioramenti, i risultati più soddisfacenti si vedono dopo circa 8-10 sedute.
La mesoterapia può essere supportata da altri trattamenti complementari come linfodrenaggio, liposuzione e laser; è lo specialista a decidere e consigliare anche altri farmaci che possono aiutare durante la terapia.
I farmaci utilizzati in mesoterapia
Vengono utilizzati i farmaci che si sarebbero somministrati per via sistemica, quindi, sostanze ad azione analgesica, antinfiammatoria, antiedemigena, protettivi dei capillari e lipolitici.
Il trattamento di mesoterapia non provoca dolore, per cui non occorre sottoporre il paziente ad anestesia per via orale o endovenosa, ma viene comunque aggiunta una piccola quantità di soluzione anestetizzante per evitare anche solo piccoli fastidi.
Effetti collaterali della mesoterapia
Gli effetti collaterali della mesoterapia non sono pericolosi e per lo più sono passeggeri.
Dopo il trattamento, la pelle potrebbe presentare leggere lesioni o irritazioni provocate dalla rottura del vaso che spariscono dopo qualche ora. Gli aghi sono molto sottili ma possono comunque provocare ecchimosi; il farmaco iniettato resta circa dodici ore nella zona trattata, perché il suo assorbimento avviene lentamente.
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Un Chirurgo sarà a tua disposizione.
